a casa di ross

 
 
 

Per la pasta : 270 gr di farina 00 - 1 uovo - 130 gr di burro morbidissimo ( detto a pomata) leggermente salato ( se non usate il burro salato, aggiungete un bel pizzico di sale all’impasto) - 80 gr di zucchero semolato - poco latte tiepido, se occorre.

Per il ripieno: 1 kg di mele renette (5 mele grandi) - 80 gr di zucchero grezzo di canna bruno - 50 gr di pinoli - 60 gr di uvetta ammollata ( di solito uso il Cointreau o il Grand marnier, ne basta poco)  - cannella grattugiata a piacere - una cucchiaiata di burro dolce - zucchero a velo per la copertura. Le dosi dell'uvetta, dei pinoli e della cannella sono soggette a variazioni... soggettive!

Ammollate l'uvetta in poco liquore (di solito uso Grand Marnier od il Cointreau) per almeno un paio d’ore. Intanto preparate la pasta: il latte, pochino, va aggiunto tiepido, per ultimo, se  l'impasto lo richiede. Mettete l'impasto, che deve risultare morbido e cedevole al tatto, sotto una padella o pentola ben calda, capovolta, a riposare per almeno 1/2 ora. Intanto sbucciate le mele, togliete loro i torsoli, ed affettatele finemente. Fatele andare in padella antiaderente, a fiamma non troppo alta, con una abbondante cucchiaiata di burro dolce, lo zucchero grezzo di canna bruno, l'uvetta ed il liquore, e fate caramellare per 5' circa. Intanto stendete la pasta a forma di rettangolo, su un canovaccio pulito; la pasta deve essere sottile tanto da vedere il disegno del canovaccio sotto. Versate il contenuto della padella sull'impasto steso, distribuitelo meglio con le dita, lasciando un margine vuoto di tre dita ai quattro lati della sfoglia. Aggiungete i pinoli e la cannella grattugiata. Arrotolate non troppo stretto aiutandovi con il canovaccio stesso. Chiudete i bordi laterali, ricavandone un “salamone”. Deponete amorevolmente il "salamone" in una teglia con i bordi, dotata di carta forno, o  bene imburrata ed infarinata. Infornate a forno caldo statico a 160° a metà del forno, per circa 25', usando, se si ha la possibilità, la modalità di cottura sotto e sopra. Sfornate, e sempre con un po’ di precauzione , quando si sarà intiepidito, trasferite lo strudel sul piatto da dolce.  Ricoprite di zucchero a velo. Il Gian sostiene che lo strudel dia il suo meglio il giorno dopo, io trovo che lo  strudel sia perfetto ancora tiepido.

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Le foto della preparazione