Non sono gli apple pies classici, veramente. Ci ho pensato, e ripensato, ma non mi è venuto in mente un altro modo di chiamarli. La gelatina di mele cotogne che ho usato, una vera squisitezza, mi è stata regalata da una gentile signora del forum della Cucina Italiana, Patrizia Borelli, che ringrazio di cuore. Gli apple pies avrebbero dovuto  costituire la colazione del Gian per un paio di mattine. E’ che ho voluto verificare e constatare, prima di dare l’imprimatur al consumo, ho una reputazione da difendere, io.... Assaggiatone uno, la situazione mi è, ci è  scappata di mano. Letteralmente: perché anche il Gian ha voluto testare i pies, allungando le mani sulla teglia. E così, in pochi minuti siamo riusciti a smaterializzarli (no, il teletrasporto non c’entra), quasi tutti nel giro di un quarto d’ora, incapaci di resistere al profumo ed alla bontà, veramente eccezionali, di questi pies, mangiati ancora caldi. A quel punto il Gian si è reso conto che gli rimanevano solo tre mini apple pies, assolutamente inadeguati alla bisogna, ed ha fatto una faccia triste, ma così triste... Che non ho potuto fare altro che rimettermi al lavoro: nel giro di un’oretta  ne ho sfornato altri otto. Consiglio quindi, vivamente, di sfornarli dopo pranzo, dopo cena, o, almeno, dopo una sostanziosa merenda, se volete che arrivino sani e salvi alla prima colazione. Chi non ha a disposizione la gelatina di mele cotogne può adoperare la marmellata di albicocche, per esempio.

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