Anche questo per me è un “testo sacro”. L’ho letto con piacere, e rimane, per me, un testo da consultare, il bellissimo libro di Massimo Montanari e Françoise Sabban: “Storia e geografia dell’alimentazione” ( UTET editore ), che esplora con un linguaggio immediato e comprensibile la storia gastronomica dell’Uomo, legata ai territori ed alle religioni, alle coltivazioni, alle differenti tipologie di società. L’opera è divisa in due volumi; il primo  descrive le risorse, gli scambi ed i consumi, dalla preistoria ad oggi, delle varie parti del pianeta, prendendo in esame i popoli della Mesopotamia, della Siria e dell’Egitto antico, della Cina, del mondo ebraico, dell’Iran pre - islamico, ed i paesi del Mediterraneo, in special modo riferito all’impero romano ed ai greci; parla di distribuzione degli alimenti, tabù ed interdizioni alimentari, di problemi legati alla conservazione degli alimenti, passando poi a trattare l’Occidente cristiano, la cultura alimentare delle popolazioni islamiche e dell’estremo oriente, trattando in modo esauriente la gastronomia imperiale e quella popolare in  Giappone e nell’impero cinese. Ho trovato molto interessante il capitolo dedicato all’India, al cibo e benessere secondo l’Ayurveda. L’ultima parte del primo volume è dedicata alla nascita ed allo sviluppo dell’industria alimentare dall’Ottocento in poi. Il secondo volume tratta di cucine, pasti e convivialità, descrivendo la gastronomia come un insieme di tecniche, di patrimonio culturale, di strumenti, di estetica, di problematiche legate alle varie religioni e l’attenzione alla salute. Ho trovato molto interessante, ancora una volta, il capitolo dedicato all’India, alla sua cucina vegetariana, e la seconda parte del volume, dedicata alle cucine europee, e non solo: veramente sorprendente scoprire la gastronomia dell’Oceania, della Nuova Zelanda e dell’Australia. Un libro stimolante, che arricchisce e svela aspetti sconosciuti di popoli lontani e vicini.