Il cambio di stagione... un trial che attende le padrone di casa, due volte all’anno. Rimanda oggi, rimanda domani, ieri ho dovuto iniziare il rituale, vuotando gli armadi ed i cassetti, per esaminare maglioni e giacche invernali, alla ricerca di macchie, bottoni moribondi, orli da riprendere, capi da lavare prima di riporli, capi da portare in tintoria e capi da buttare (ogni tanto ci riesco, e sono hurrà di giubilo); la cosa ha i suoi vantaggi, perché, “ravanando” tra un cassetto e l’altro si può anche ritrovare qualcosa che si ritiene dispersa. Tutto ciò si è sovrapposto alla solita sessione di bucato, trasformando la giornata festiva in un delirio: ho rischiato di stramazzare sotto ad un mare di lenzuola, copri piumini, piumini, asciugamani, federe, camicie, twin set, maglioni, giacche, tovagliette e tovaglioli, jeans, biancheria, capi scuri (da lavare rigorosamente a parte, pena il ritrovarsi canottiere e camicie decorate artisticamente di lilla e cremisi), un tripudio di calzini tali da permettere l’impavesamento a festa di una portaerei, e, per finire, il pigiamino e la tuta da sci di Taddeo. Il tutto tra le telefonate delle amiche, Taddeo che allegramente mi portava la pallina per giocare, la gatta che arpionava le maniche dei maglioni, la mamma che impazzava ed il Gian che cercava di aiutarmi, purtroppo con scarsissimi risultati. Tra una macchinata di bucato ed una telefonata, lo scaricare la lavatrice e stendere, un lancio di palla ed un grattino alla gatta sono riuscita anche a preparare il pranzo domenicale, nella fattispecie le farfalle, usando, per condirle, una crema di peperoni preparata da me nei giorni scorsi e conservata, invasata, in frigorifero. E’ una crema di peperoni, non un pestato, per cui non ho messo cipolle e neppure formaggio. Chi trovasse troppo “peperonosa” questa crema, può aggiungerle del buon sugo di pomodoro, mentre la dose del peperoncino dipende dal palato, più o meno intrepido.

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