a casa di ross
a casa di ross
Lui ama lei, ma lei ama un’altro... Un classico, si può ben dire, una situazione che si verifica, ahimè, spesso e volentieri. Ovviamente è capitato anche ad alcuni musicisti, che poi, da tale situazione, diciamo poco fortunata e non auspicabile, hanno tratto spunto per scrivere pagine di musica meravigliosa. Il rapporto che si è instaurato tra Johannes Brahms, Robert Schumann e sua moglie Clara Wieck è, dopo più di 100 anni, ancora sotto la lente d’ingrandimento di musicisti, critici musicali, biografi ed appassionati di musica, (sono state scritte molte biografie, e girati addirittura tre films su questa amicizia affettuosa) perché complesso, delicato, misterioso: Clara Wiek è stata una pianista talentuosa, intensa, intelligente, preparata dal padre (un po’ come Mozart) ad una carriera di concertista. Per i capricci del Fato, diventò allievo di Wieck padre anche una giovane promessa della musica tedesca, Robert Schumann. Clara e Robert si innamorarono, ma vennero ostacolati dal padre di lei, perché probabilmente aveva intuito in Robert i problemi mentali che poi l’avrebbero portato alla follia ed alla morte in manicomio. I due innamorati resisterono agli ostacoli e si sposarono il giorno in cui Clara, tra un concerto e l’altro, diventò maggiorenne. Il matrimonio, almeno per i primi anni, fu felice, allietato dalla nascita di sei figli, che Clara allattò durante le pause dei suoi concerti, molto richiesti e ben pagati. Poi cominciarono le crisi di Robert, forse causate da una sifilide contratta in età giovanile e che incominciarono con degli incubi, dei deliri, perdite di lucidità, i ricoveri in clinica psichiatrica. Tesi che Uwe E. Peters, studiando una lettera di Schumann scritta (e fortunosamente recuperata) durante i due anni trascorsi nel manicomio di Endenich, ha rivoluzionato: scrivendo il libro “I tredici giorni prima del manicomio”, diventato testo di riferimento di “Casa Schumann”, portato in scena da Elio di Elio e le Storie tese. Testo in cui Peters racconta di come, partendo dalla lettera ed attraverso testimonianze ed appunti, sia arrivato alla diagnosi di un delirium tremens dovuto ad abuso d’alcol, cosa che getta nuova luce sulla vita del grande compositore romantico. E’ in questo contesto che si inserì Johannes Brahms, che entrò in contatto con la coppia, riuscendo a conquistarne la fiducia, la stima e l’amicizia. Inizialmente professionale, il rapporto tra i due coniugi e Brahms divenne amichevole, profondo: Brahms scrisse ninne nanna per i figli di Robert e Clara, assistette Clara e la accompagnò durante i ricoveri di Robert in clinica, sino alla sua morte precoce, avvenuta a soli 46 anni, il 29 Luglio 1856. Tra i due c’era già sicuramente un rapporto privilegiato, affettuoso, speciale, non solo perché Clara eseguiva i pezzi di Johannes, ma è solo dopo la morte di Robert che i due diventeranno ancora più vicini, sia sul piano personale che su quello musicale; un rapporto intimo, privato, affettuoso, molto probabilmente sentimentale, un rapporto che scelsero di non divulgare, perché distrussero le lettere scambiatisi negli anni. Gesto che sostennero di aver fatto proprio per non creare (sapevano che le loro carte sarebbero state oggetto di studio, in futuro) dubbi o falsità riguardo al loro rapporto; ma, mi chiedo (e sono in buona compagnia): se non c’era niente da nascondere, se i loro rapporti erano solo amichevoli, perché distruggerle? Comunque, ufficialmente, restarono amici: non si sa se perché Clara, ancora innamorata di Robert, non ricambiò Johannes; o se perché i due non vollero ufficializzare il rapporto sentimentale per timore che si gettassero ombre di adulterio su di lei. Clara continuò la sua carriera di acclamata virtuosa del pianoforte, compose ottima musica, diede concerti, insegnò, diventò addirittura l’unica donna ammessa come docente al Conservatorio, ed è stata (lo è tutt’ora) talmente popolare in Germania che il suo bel viso è stato stampato sulle banconote da 100 marchi tedeschi sino a dieci anni fa, prima dell’avvento dell’euro; Brahms, che non si sposerà mai, continuò a comporre musica, divenne un punto di riferimento musicale in Germania, e morì il 3 Aprile 1897 (era nato nel 1833), circa un anno dopo di lei, che morì il 20 Maggio 1896. Non si sa esattamente quali pezzi di Joannes siano stati ispirati da Clara e quali pezzi di Clara siano stati influenzati da Johannes: rimane a nostra disposizione un notevole, magnifico corpus di opere musicali di tutti e tre, sostanzioso ed importante sotto tutti gli aspetti: Clara ha scritto uno stupendo concerto per pianoforte in la minore ed altri pezzi di cameristica molto interessanti. Brahms ha scritto tanto, tantissimo, per orchestra e per pianoforte, sonate, musica sacra, ed è un personaggio apparentemente severo, con una fluente barba bianca. Tre persone legate tra loro da affetto sincero (Robert aveva accolto in famiglia Brahms come un fraterno amico, sentimento ricambiato), tre musicisti eccezionali, tre persone belle e complesse, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia musicale europea. Di Brahms amo particolarmente un piccolo pezzo, un Intermezzo op.118 n.2, che sto studiando proprio in questo periodo, davvero delizioso. Cliccando qui potrete ascoltarlo nell’interpretazione di Heinrich Neuhaus.
Discografia, che, ovviamente è di molto più estesa: questa seguente è solo una breve “compilation” delle opere più famose ed eseguite dei tre musicisti:
Clara Wieck Schumann:
Concerto per pianoforte in la min. op. 7
Johannes Brahms:
Sinfonia n.1 in do min. op. 68
Sinfonia n. 2 in re magg. op. 73
Sinfonia n.3 in fa magg. op. 90
Sinfonia n.4 in mi min. op. 98
Requiem tedesco per soprano, baritono, coro ed orchestra op.45
Concerto per pianoforte e orchestra in re min. n. 1
Concerto per pianoforte e orchestra in la magg. n.2
Concerto per violino e orchestra in re magg. op. 77
Doppio concerto per violino, violoncello ed orch. in la min. op. 102
E molto, molto altro...
Robert Schumann:
Concerto per pianoforte e orchestra in la min. op. 54
Concerto per violoncello e orchestra in la min. op. 129
Concerto per violino e orchestra in re min.
Sinfonia n. 1 in si bemolle magg. op. 38 “Primavera”
Sinfonia n.2. in do magg. op.61
Sinfonia n.3 in mi be molle magg. op. 97 “Renana”
Sinfonia n.4 in re min. op. 120
Molta altra musica, sinfonica, da camera, sonate, trii, quartetti, quintetti ed altro.
Libri:
“Brahms e Wagner” di Massimo Mila ed. Einaudi
Piero Rattalino, Schumann: Robert & Clara, Zecchini Editore, Varese, 2002.
U. H. Peters: “Robert Schumann e i tredici giorni prima del manicomio” Editrice Spirali - Milano, 2009.
Films:
Sinfonia di Primavera (1983) con Nastassia Kinskj, il più rigoroso, sia riguardo i rapporti personali che sulla musica.
Song of love - Canto d’amore (1947) con Katharine Hepburn.
Träumerei con (1944) con Hilde Krahl.
MUSICA, MUSICA...
sabato 20 novembre 2010