a casa di ross

a casa di ross
Quello che abbiamo visto sabato pomeriggio, al centro commerciale, è inenarrabile: orde di acquirenti, di famiglie, che affollavano gli enormi corridoi ed i negozi: in un negozio di abbigliamento sarebbe stato impossibile buttare uno spillo, impressionante spettacolo che ci ha fatto battere in ritirata ancora prima di entrare (idem per il supermercato, dove, dal corridoio di fronte alle casse si vedevano folle bibliche tra le gondole, file alle casse impressionanti, casse da dove uscivano parecchi carrelli strabordanti di ogni ben di Dio). Eppure siamo andati prestissimo, ma evidentemente tutti gli altri romani hanno avuto la stessa idea di fare la spesa “intelligente”, ad ore antelucane: però il serpentone di auto, ammassate ed ammucchiate in una fila sempre approssimativa, alla ricerca, impossibile, di un posteggio (là dove abbiamo avuto prova tangibile della creatività italica quando si tratta di parcheggiare l’auto) era davvero spettacolare e preannunciava la babele rumorosa, rutilante e colorata che avremmo poi trovato all’interno del gigantesco centro commerciale. Non è andata meglio in centro, alla ricerca dei regali, dove, in alcuni punti, era fisicamente impossibile camminare, cosa che fa venire la scrofolosi a Johannes Carolus. Fare la spesa è diventata impresa impossibile anche nel supermercato vicino casa, perché la mattina presto, di solito, non sono ancora arrivati i rifornimenti; mentre in tarda mattinata la folla è tale, che bisogna fare la fila per acquistare il pane, la fila in macelleria, la fila al banco del salumiere, la fila infine alle casse: roba da tornare a casa alle 15 (la qual cosa equivarrebbe a dare l’ addio al pranzo). Andare di pomeriggio è inutile, ormai resta ben poco, sugli scaffali e sui banchi frigorifero, dopo il passaggio delle folle, quindi son restate le due piccole botteghe alimentari ed il fruttivendolo sotto casa, anche loro, ahimè, un poco carenti di alcuni generi alimentari, specialmente il lunedì mattina. Il pane manca, sul ponte sventola bandiera bianca: che fare dunque, se non ravanare nel freezer e cavarsela con quel che c’è? Ringraziare chi ha inventato il freezer...
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FARFALLE D'AUTUNNO
lunedì 6 dicembre 2010