a casa di ross
a casa di ross
A Mozart piaceva il Marzemino, Verdi adorava e cucinava, (peraltro ottimamente) il risotto per sè e per i suoi ospiti, Rossini si faceva spedire vino, olio, prosciutti, formaggi e mozzarelle a Parigi: sono tanti aneddoti, curiosità ed altre amenità riguardanti i più noti compositori e musicisti riguardo al vino ed alla gastronomia, contenuti nel volume: “Sinfonia gastronomica - musica, eros e cucina”, scritto a quattro mani da Roberto Iovino ed Ileana Mattion, viennepierre.edizioni. Il libro affronta con linguaggio brillante e divertente i rapporti tra musica, eros e cucina, ha un’impostazione musicale e si sviluppa nei tempi di una sinfonia: Adagio, Allegro con moto - Andante con variazioni - Scherzo, rondò vivace - Adagio finale. Il primo tempo è un viaggio tra l’arte della gastronomia e quella della musica che inizia dai tempi dei Greci e, attraverso i secoli, giunge sino ad oggi: il banchetto, il caffè, il salotto, il palco all’opera sono gli scenari, perchè la musica e la cucina riflettono entrambi i mutamenti della società, in molti casi adottando, nei loro rispetttivi ambiti, forme e soluzioni analoghe. L’Andante con variazioni è dedicato al teatro, trasfigurazione della realtà, dove i brindisi e le cene hanno rappresentato spesso i momenti salienti della vicenda (Don Giovanni, Traviata, Così fan tutte, tanto per citare i più celebri). Nello Scherzo si discorre di alcuni grandi musicisti gourmet come Haendel, Brahms, Rossini, Verdi, che godevano volentieri dei piaceri della buona tavola, ed avevano un rapporto appassionato e competente con la gastronomia. Nel capitolo Rondò vivace gli autori disquisiscono sui banchetti ispirati alla cultura romana, medievale, rinascimentale, barocca e futurista, accompagnandoli con le loro ricette e da indicazioni di brani musicali coevi; un libro che ho trovato divertente, interessante ed emozionante, molto piacevole.
L’estate, come il Natale, è periodo di vacanze e di letture, e quindi segnalo altri libri da mettere in valigia.
Per chi ama i gialli e le ricostruzioni storiche: “L’enigma Montefeltro”, scritto da Marcello Simonetta (discendente diretto di Cicco Simonetta, cancelliere della famiglia Sforza dal 1450 sino alla sua morte, uno dei protagonisti di questo giallo storico politico), edito da Rizzoli. Il volume ha per fulcro la congiura in cui, nell’Aprile del 1478, Giuliano e suo fratello Lorenzo de’ Medici furono aggrediti durante la Messa in duomo. Giuliano morirà sotto le pugnalate dei suoi assassini, la folla dei fiorentini si abbandonò alla giustizia sommaria e la famiglia Pazzi, considerata responsabile del tentativo di colpo di stato, verrrà bandita per sempre dalla città. Per secoli non si venne a capo della mente che concepì un delitto orribile che ha rischiato di sconvolgere il delicato equilibrio politico di quel mosaico di staterelli che era l’Italia del Rinascimento: il libro procede dunque seguendo un fil rouge, per risolvere un vero rompicapo rimasto irrisolto per oltre 500 anni; sin quando Simonetta, con passione, intelligenza e lucidità è riuscito finalmente a svelare il codice di una lettera cifrata che il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, spedì a Roma, al Papa Sisto IV, nel Febbraio del 1478, lettera che svela il suo coinvolgimento per sovvertire la signoria di Firenze. L’attentato dunque fu parte di un piano ordito dal signore di Montefeltro e dal Papa per ridisegnare la mappa del potere in Italia; l’autore scrive, avvincendo, un thriller ambientato tra splendidi palazzi, ricche corti, raffinati artisti e torbidi misteri, con ulteriore colpo di scena finale: il codice Botticelli, la chiave per scoprire il significato nascosto degli affreschi botticelliani della Cappella Sistina, per cogliere la raffinata vendetta dei Medici.
Per andare nel campo enogastronomico, suggerisco la lettura di un bel libro sul vino: “Vinosofia”, di Roberto Cipresso e Giovanni Negri, edito da Piemme; Cipresso e Negri, già autori del “Romanzo del vino”, raccontano trentotto storie legate ad altrettanti bicchieri di vino, dal Brunello di Montalcino, alla Falanghina, dal Pinot Nero al Franciacorta, dal Cabernet al Porto, dal Tokaij allo Champagne, in un viaggio particolare, ricco di aneddoti straordinari, epici, drammatici, romantici, erotici, perché il buon vino offre sensazioni, momenti, spunti memorabili. Il libro narra di ogni vino, della sua vita, della sua storia, della sua provenienza, della sua profondità: perché gli autori non vogliono proporre un abbinamento di un vino ad un piatto, ma abbinare il vino, sic et simpliciter, alla vita stessa.
Chi, come me, ama i formaggi, troverà entusiasmante questo volumetto edito da Slow Food: “Formaggi d’Italia”, una nuova edizione aggiornata ed arricchita, dove fan bella mostra di sè le foto e le descrizioni, di 293 specialità artigianali; descritte con testi ed immagini, con tante informazioni sulle famiglie dei formaggi, l’affinamento, la terminologia, nonché gli indirizzi dei caseifici dove andare ed acquistare in loco. Con i consigli degli esperti di Slow Food si potrà dunque acquistare, tagliare (c’è un utilissimo capitolo dedicato a come si affettano e tagliano i vari tipi di formaggio, con i coltelli più idonei), assaggiare e conservare i formaggi al meglio. Una vera delizia, che consulto spesso e leggo per trarre spunti, riflessioni e suggerimenti.
Un altro libro che ho amato e che mi è capitato di rileggere più volte a distanza di anni, e che mi divertendo sempre, è: “La casa felice”, di Jaroslav Hasek, edito da SE. E’ un volume di novelle, scritte con linguaggio brillante, umoristico, vivace, a tratti surreale: la satira di Hasek si rivolge soprattutto contro i borghesi, i loro riti, le vanità e le loro sicurezze. La novella più divertente, per me, è proprio quella che dà il titolo al libro, la casa felice, dove l’autore ceco prende in giro le casalinghe, quelle che fanno la raccolta dei punti (mi ci son proprio ritrovata), che seguono i dettami delle riviste à la page, in fatto di arredamento, cucina, apparecchiatura della tavola, saper ricevere eccetera, rendendo il malcapitato marito vittima delle manìe della moglie.
L’ultimo libro che suggerisco è “Zio Fred in primavera”, di Pelham Woodhouse, editore Tea Due, terzo esilarante episodio del ciclo del castello di Blandings, affollato di ospiti stravaganti ed imprevedibili; dove si addensano oscure minacce e loschi individui sull’Imperatrice di Blandings, sontuosa scrofa da competizione, in un turbinio di accadimenti, equivoci, colpi di scena. Tutto da ridere, per rilassarsi sotto l’ombrellone o a bordo piscina; augurandovi buone vacanze e buona lettura...
BIBLIOTECA GASTRONOMICA... E NON
mercoledì 11 agosto 2010