a casa di ross
a casa di ross
Joannes Carolus è interista, e sono diversi gli interisti nostri amici, che son venuti spesso a casa per seguire insieme le partite dell’Inter. Per la partita d’inizio campionato dell’Inter con il Bologna, stasera in notturna, avevo pensato di organizzare una bella cenetta fresca, estiva, un po’ frou frou ed elegante, con tovagliette di lino, una bottiglia di eccellente Vernaccia di San Gimignano, calici di cristallo eccetera eccetera eccetera. Dal mio empireo di piatti di porcellana e pollo speziato son stata brutalmente strappata dalle richieste maschili: panini caldi, patatine fritte, ketchup e birra, nonché piatti di plastica, vassoio all’americana e niente posate. La ferale nonché incresciosa notizia mi è stata data così, d’amblée, con poche ore d’anticipo e quindi mi sono doverosamente attrezzata, perché nulla di ciò che serviva era di stanza a casa. Mi rendo conto che c’è di peggio, ma non ho potuto fare a meno di pensare che fossi diventata: una paninara! mentre infilavo nel carrello un pacco gigante di hamburgers, due buste di panini morbidi tondi e le sottilette. Per scorciare, è stato comunque divertente preparare i panini, e, dopo dieci minuti di partita noi ragazze ce la siamo svignata alla chetichella, lasciando i nostri mariti a godersi partita e panini, per riunirci in cucina a dividere salomonicamente l’insalatona dietetica ed i nostri discorsi filosofici sui destini ultimi dell’umanità. Poi mi è venuto da ridere, pensando a quella tavola calda di Santa Maria Navarrese, in Sardegna, che è stata minacciata legalmente per via del nome che aveva dato al locale, e sono uscita, garrula, con un: “E se chiamassi ‘sti panini Mac Ross...”
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ROSSBURGER
lunedì 30 agosto 2010