Che strazio codesto benedetto censimento; abbiamo in casa la busta con i fogli già da un mese, pacchetto che è stata aperto solo pochi giorni fa, e che da un mese trasloca da un punto all’altro del salotto senza che nessuno di noi due abbia letto una riga. Lo prendo dalla panca del pianoforte dove lo trovo spesso, e lo trasferisco sul tavolo, per trovarlo il giorno dopo sul trumeau; portato all’attenzione del serenissimo e posto quindi sul tavolino del salotto, lo ritrovo la mattina dopo sulla scrivania di mia nonna. So già che ci ridurremo all’ultima ora dell’ultimo giorno utile per evitare la multa, a compilarlo frettolosamente sbuffando a più non posso, ma tant’è, per il momento non c’è verso di prendere in mano i fogli con una penna e compilarlo, quasi fossimo affetti da allergia ai questionari. E’ vero: ho preparato un’insalata di pasta fredda, con pomodoro e mozzarella, ‘chè oggi a Roma abbiamo toccato i 28°. Un autunno ben strano, codesto, dove, dopo un paio di giorni di fresco, abbiamo ancora temperature estive, e mi chiedo e domando quando mai riuscirò a portare in tavola un bel risotto con i porcini o la zucca: probabilmente quando compileremo il questionario del censimento...

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