Ci vuole un fisico bestiale, cantava Luca Carboni, ed è proprio vero: tornando a casa carica di buste e pacchetti, dopo essere stata a fare acquisti in centro prima e da Castroni e da Peroni con l’Elisabetta (tornata a casa anch’essa curva sotto il peso di vari chili di farina di mandorle e molto altro ancora) poi, pensavo a quanto sia faticoso praticare il nobile sport dello shopping. A parte provare vestiti e scarpe nei negozi affollati e rumorosi (non capisco perché la musica debba essere così ossessiva, e, soprattutto, assordante, al punto da dover urlare per comunicare con le commesse), disputandosi i camerini con signore altrettanto agguerrite e cariche di chili di stoffa, la vera fatica è deambulare per ore per le vie del centro, salendo, scendendo e restando in piedi nei mezzi pubblici affollati, trasportando il peso, notevole, di buste contenenti borse, giacche e cappotti, agevola lo svilupparsi di una notevole muscolatura, ma sfinisce oltre misura. Arrivata dunque a casa con le braccia più lunghe di almeno un centimetro, ho preparato una padellata di verdure, per ritemprarmi, ‘ché amo le verdure: per me sono un gran conforto per il corpo e lo spirito, in ogni stagione, verdure che accompagnano delicatamente i piatti principali e completano il pasto più modesto. Domani spero di poter riposare, anche se l’esperienza mi insegna che, di solito, durante i fine settimana lavoro anche il triplo: si, ci vuole proprio un fisico bestiale...

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