Stamattina ho avuto l’infausta idea di trascinare Joannes Carolus in un grande centro commerciale, tanto per fare “un filo di spesa”. Ci siamo resi conto, dopo pochi minuti, di esserci infilati in una bolgia dantesca: riuscivamo a stento a muoversi, tra carrelli parcheggiati in tripla fila ed in movimento, bambini che urlavano e piangevano, cestini nei quali ci si inciampava e folle, una moltitudine apocalittica di persone che hanno avuto la stessa nostra idea, che sostavano ed impedivano il passaggio di qualsiasi cosa nonché la consultazione degli scaffali. Ho visto Joannes Carolus atterrire e sbigottire sempre di più, mentre combattevamo fisicamente, muniti di carrello, per risalire la corrente verso i vari reparti, dove persino io ho trovato da ridire per gli scontri, gli urti e le precedenze mancate: pareva che una sostanziosa (e rimarchevolmente vociante) parte della cittadinanza romana si fosse riversata in quel supermercato. Dovevamo acquistare solo un poco di frutta e di carne: ne siamo usciti più di un’ora dopo (solo la coda alle casse ci ha preso 18 minuti, li ho contati) con di molto altro, e con due giganteschi peluches di Minnie e Mickey Mouse, che erano in offerta strepitosa (ben dieci euro totali in meno rispetto al Disney Store). Non capisco perché Joannes Carolus non sia stato d’accordo con me, circa il risparmio...

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