Detti anche gli spaghetti del traslocato (che, di solito, è disperato assai): perché codesta è una spaghettata inventata su due piedi, per soccorrere un nostro amico, appena entrato nella sua nuova casa, naufrago tra procelle di scatoloni, carta, borse e valigie, imballi sparsi un po’ da per tutto, un frigorifero desolatamente vuoto ed una dispensa inesistente. Dopo un discreto ed apprezzabile lasso di tempo speso nelle frenetiche ricerche, ha reperito in un solingo sacchetto soltanto pochi ma fondamentali ingredienti; con i quali, tramite precise nonché dettagliate istruzioni telefoniche (e solo dopo aver fortunosamente trovato anche le indispensabili pentola e padella, ritrovamento seguito da grida di giubilo degne della finale dei Mondiali di Berlino), è riuscito a confezionare una spaghettata degna e saporita. Per solidarietà ho preparato anche io codesti spaghetti di emergenza (aggiungendo il prezzemolo tritato che, nella versione primigenia ed originale non erano disponibili), trovandoli buoni e giusti e degni di essere serviti in tavola. Codesti son affatto disperati, ma traslocati si: dal piatto alle nostre bocche...

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