a casa di ross
a casa di ross
Era dai tempi di Noè che non si vedeva un tale profluvio di acqua proveniente dal cielo, grigio e livido, ma che non ha scoraggiato i bavaresi ed i turisti dall’affollare le strade e le piazze di Monaco, a scattare foto a più non posso. Con il mio consueto, garrulo, incosciente ottimismo, avevo pensato che quello di ieri fosse poco più di un mini temporale estivo; quindi, malgrado il cielo nero, mi ero corredata di un leggero vestitino smanicato abbinato ad un giacchino di cotone, delle comode ballerine di velluto ed un trench, il quale, dopo alcune ore di pioggia battente al quale è stato sottoposto sgocciolava, letteralmente zuppo, ridotto ad uno straccio bagnato che ho dovuto levarmi di dosso per evitare che mi buscassi un accidenti; le ballerine erano ormai da strizzare, la macchina fotografica grondava acqua dall’obiettivo ed il serenissimo temeva per sua incolumità (quella della macchina fotografica), e taccio sulle pietose condizioni in cui versa ancora oggi la mia capigliatura. Ma ci vuol altro altro altro (tanto per citar Rossini) per fermare una food blogger come me: ho trascinato un riluttante Joannes Carolus all’Hofgarten del palazzo reale, perché da lì si accede al giardino inglese e quello cinese (che ieri non eravamo riusciti a causa dell’imbrunire), ma abbiamo desistito, sia per la pioggia che rendeva impraticabile andare per prati, sia perché si erano fatte le undici e rischiavamo di mancare la gioiosa parata dell’Oktoberfest. Dopo aver girovagato per trovare la postazione migliore, posso dire che l’ho trovata, (anche se son tornata in auto conciata come un pulcino bagnato): confiteor Deo omnipotenti et vobis fratres, che ho scattato più di trecento fotografie, mentre il serenissimo ne ha scattate quasi cinquecento: malgrado abbia ferocemente più che dimezzato la quantità, riducendole a circa un centinaio , la mole aveva fatto schioppare il blog, che è rimasto bloccato per alcuni giorni. Inoltre, penitentia magna, mi son ritrovata a scrivere didascalie per ore ed ore, cosa che mi stava riducendo ad un mucchietto di ossa doloranti; quindi sono addivenuta a più miti consigli, approdando alla decisione di non commentarle tutte , pena di restare, come schiavo alla galera, inchiodata su codesta pagina per giorni e giorni. E si, forse meriterei codesta pena, per la ben nota legge del contrappasso; chi sa, forse nell’aldilà sarò condannata a diventare una specie di Sisifo in gonnella con macchina fotografica annessa e connessa, condannata a scattar foto e scriver didascalie a moto perpetuo...
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OKTOBERFEST
domenica 18 settembre 2011