a casa di ross
a casa di ross
Non appena si rende conto che stiamo per arrivare dal veterinario, Taddy comincia la sua metamorfosi, un po’ come Mr. Hyde che torna ad essere il dottor Jekyll: da bullo e guascone, che tira come un Husky siberiano fa con una slitta, comincia a rallentare, sempre più percettibilmente, sin quando me lo ritrovo dietro le gambe; mentre la coda, di solito spavaldamente dritta come un’antenna, sparisce tra le zampe, aderendo alla pancia sin quasi a toccare il petto. Gli ultimi metri lo devo quindi trascinare, e quando entriamo nell’anticamera Taddy si è già trasformato in una specie di pudding di gelatina tremolante, che va a nascondersi sotto alla sedia dove mi sono accomodata. Entrato poi, con difficoltà nell’ambulatorio, i resti di quello che fu uno dei cani più potenti salgono in disordine e senza speranza sul tavolo, guardandomi come Cesare ha fatto con Bruto, per ridiscendere poi con orgogliosa sicurezza a visita terminata: la coda viene riportata in perfetta, baldanzosa verticale, e, di solito, a quel punto esco come una sciatrice d’acqua trainata da un motoscafo a tutta velocità, con i capelli scarruffati persino. Può dunque capitare che una signora, a causa del ritardo accumulato nella sala d’aspetto del veterinario, trafelata, sudata per il caldo, in crisi per la mancanza di fantasia opti per un pranzo veloce, con un piatto estivo semplicissimo, poco strutturato e raffinato, che però è sempre di molto gradito...
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BRUSCHETTA
mercoledì 7 settembre 2011