Stamattina presto, prima di uscire, e come sempre del resto, ho dato una scorsa all’agenda ed ho visto, segnato nero su bianco, il compleanno della mia cugina valtellinese, Patrizia, ed ho provveduto a mandarle subito un sms, per farle gli auguri, (prima che me ne potessi dimenticare, assorbita dagli impegni della giornata al Gambero Rosso), promettendo di telefonarle stasera; tranne poi rendermi conto, leggendo il giornale in metropolitana, che oggi è l’8 Aprile e non il 9, giorno effettivo del suo compleanno. Non sono nuova a questi exploit, ma ormai l’ho presa con understatement molto british, e ne ho sorriso divertita, nel ricordare, inoltre, che lo scorso 11 Ottobre ho scritto un’affettuosa email ad un’amica di forum, per augurarle buon compleanno, (tutto scritto nell’agenda, sia chiaro), tranne scoprire che il suo compleanno sarebbe stato l’11, si, ma di Novembre. E, per tornare ad oggi, stasera, guardando meglio l’agenda, ho scoperto che ho scritto le date dei compleanni di due miei zii nelle giornate giuste, ma nel mese sbagliato... So di far sbellicare dalle risate amiche e parenti, che ormai, però, conoscendomi, mi consolano persino, dei miei svarioni. E sono anche grata al Cielo che molte persone mi voglian bene, svagata e distratta qual tale io sono... E tanto per cambiare, torno sulla cucina, perché, come vedete, mi sono avventurata in un piatto laziale, io che malvolentieri affronto piatti regionali, perché fonte ed occasione di dispute e contese. Sul guanciale, almeno, non ci sono discussioni, mentre ci sono, eccome, su altri ingredienti: cipolla si, cipolla no, e chi sfuma con il vino, chi sfuma con l’aceto, chi non sfuma affatto, e via andando. Ho avuto la ventura di avere un’amica, che ringrazio di cuore, che recentemente è stata al Gambero Rosso per un corso amatoriale sui primi laziali, che mi ha gentilmente passato la ricetta, che è dello chef Davide Mazza: quindi, se non siete d’accordo, non sparate sulla Papera...

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