a casa di ross
a casa di ross
Certo che, in qualsiasi posto noi si vada, al rientro offriamo un ben divertente spettacolo: lo sguardo della hostess che ci ha indicato dove sistemare i nostri bagagli nella cappelliera, al rientro da Barcellona, era indicativo; credo che mai le sia capitato di vedere due persone normali (ma io, si sa, non rientro nella categoria) tornare a casa dalla Catalogna con una terrina per patè de Le Creuset, due paellere (una da 4 ed una, enorme, da 10 persone), una grande busta contenente riso ed olio catalano, un librone di cucina catalana, ed uno di tapas; nonché altre amenità acquistate durante il nostro recente soggiorno ed al duty free dell’aeroporto. Il primo scambio di opinioni, Joannes Carolus ed io, lo abbiamo avuto da Cooking, al momento di acquistare la paellera da 10 persone, grande come una ruota di carro e la stupenda terrina rossa per patè, con coperchio di Le Creuset; il serenissimo consorte è stato colto dall’incontrollabile tremito, circa il timore di sforamento del peso (dejà vu) del mio trolley (pena un salato sovrapprezzo), nonché il sequestro delle due paellere, per via delle misura anti terrorismo: angoscioso quesito che ha fatto si che si aprisse un allegro dibattito tra le commesse ed altre clienti del negozio, dopo il quale passò la tesi che non si possa riuscire a dirottare un aereo a colpi di paellera, sia pure di dimensioni ragguardevoli come la nostra. Riusciti dunque a superare le misure di sicurezza, nonché, al check in, il temibile controllo del peso dei nostri trolley, come una specie di percorso ad ostacoli, ci siamo ritrovati al duty free; dove Joannes Carolus ha capito che non era finita: c’era un meraviglioso negozio pieno di bellissime ceramiche, ed un altro che esponeva cose stupende di gastronomia ed altre paellere, differenti per misura e colore. Inutile dire che ci siamo trovati carichi di ulteriori buste, in modo tale che il nostro arrivo al gate d’imbarco è stato accolto dagli altri con risatine e colpi di gomito, che han fatto quasi sotterrare di imbarazzo il mio consorte. Sistemare il nostro plurimo e pittoresco bagaglio ha dunque richiesto l’ausilio della gentile hostess che, strabiliata, non ha commentato (parlava comunque la sua faccia), e finalmente siamo riusciti a portare a casa tutto l’ambaradam. Rimanda oggi, rimanda domani, ho finalmente messo all’opera la paellera per cucinare la paella come si cucina a Barcellona (paella ben differente da quella valenciana). Non è mancata la chiosa di Joannes Carolus, circa la mia incapacità a trattenermi e contenermi durante i nostri viaggi, andando a ricordare finanche i due enormi borsoni che abbiamo dovuto acquistare (eravamo partiti con due trolley) zeppi di souvenir di ogni genere e tipo sino all’inverosimile, al rientro del nostro epico e leggendario viaggio di nozze: avreste dovuto vedere i nostri carrelli, le facce dei poliziotti (e di mio padre), al nostro arrivo a Fiumicino...
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PAELLA MARINERA
martedì 27 marzo 2012