a casa di ross
a casa di ross
Sia Mr. Shakespeare (ci sono molte più cose in cielo, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia), che Mr. Conan Doyle, (una volta eliminato l'impossibile, quello che resta, per improbabile che sia, dev'essere la verità) si sono resi conto delle cose stravaganti che a volte capitano, eventi ed accadimenti che non offrono spiegazioni logiche. Il “caso” è iniziato qualche tempo fa, con mia madre che ha preso a lamentarsi del suo nuovo shampoo, sostenendo che faceva un sacco di schiuma, faticosa poi da sciacquare, che le lasciava addosso un odore stravagante; prima di relegare definitivamente la cosa tra i capricci di una signora arrivata ad un’età notevole, sono andata a guardare finalmente nel suo bagno. Tra una bomboletta di lacca semivuota di epoca incerta (che mia madre non usa più ma che non butterà mai), una confezione di spuma per capelli risalente almeno alla metà degli anni ’80 in pietose condizioni di conservazione (idem come sopra), vecchie bottiglie (vuote) di profumo, ho trovato il flacone colpevole dei fastidi accusati. Parafrasando Rossini, son rimasta senza fiato, nel rigirare la confezione tra le mani, lambiccandomi il cervello sul perché e sul come avesse fatto quel flacone a finire nel bagno di mia madre, ma non sono riuscita a trovare nessun tipo di spiegazione (se non ad un illecito compiuto a casa nostra): perché la bottiglia di shampoo in questione apparteneva legittimamente al nostro cane...
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HAMBURGERS DI SUINO E SPECK
giovedì 21 giugno 2012