a casa di ross
a casa di ross
Che fossi “strana” era già noto, in virtù della mia appartenenza alla categoria dei food bloggers e non solo (per tutto il resto, si prega di leggere ciò che ho scritto in data 1°Aprile). Ma il divertente è che sono strana persino come food blogger (peraltro sono in buona compagnia: se lo desiderate, potete leggere quanto ha scritto, proprio ieri, Jacopo). Perché non ho fatto i corsi delle Sorelle Simili, non ho il lievito madre e la mia macchina del pane giace da anni impolverata, in un angolo della cucina (la uso veramente poco, ahimè). Perché ho poco tempo da dedicare ai siti di cucina, FB, ecc ecc, , seguo pochi blog, non partecipo ai premi ed ai meme, non cado in deliquio davanti agli chef televisivi. Seguo poco le mode, anche in campo gastronomico. Infatti, desiderando un dessert, ne ho preparato uno un po’ desueto, come mio solito: la Dacquoise, di gran moda una trentina d’anni fa, specialmente nei grandi alberghi internazionali, poi scivolata un po’ nel dimenticatoio, ingiustamente, direi: tra l’altro la Dacquoise, essendo una “base”, sostituisce egregiamente il pan di Spagna, specie in estate, ed è adatta ai celiaci, perché non contiene glutine. Avrei potuto prepararla secondo le ricette di Ducasse o di Santin... ma nooo, indovinate che razza di ricetta ho potuto mai seguire? Quella pubblicata nel libro di Ruth Reichl: “Confortatemi con le mele” edito da Ponte alle Grazie. Una scrittrice e critica gastronomica, direttore di Gourmet Magazine, mica cotiche, ma, ahimè, americana (da quando gli americani sanno cucinare, oltre le patate fritte e gli hamburger?). E, comunque non è uno chef, nè un maitre patissier. Chissà cosa penseranno di me... e mi veniva la ridarola, mentre la preparavo. La Dacquoise secondo Ruth Reichl... Poi l’abbiamo degustata e siamo rimasti sorpresi ... la Dacquoise si è rivelata ottima, fresca e delicata, morbida al punto giusto, con una crema deliziosa. A proposito della crema: ho modificato la crema al burro, dimezzando drasticamente la dose del burro, usando un caffè aromatizzato della Nespresso, ed aggiungendo tre cucchiai di cacao. Ho decorato la Dacquoise usando la crema al burro sul bordo esterno della torta, oltre che intorno alla stessa, e spolverando di cacao solo il centro. Per chi crede che sia difficile, rassicuro: non è difficile da preparare, bastano le fruste elettriche, il forno elettrico, un paio d’ore di paziente lavoro. Però è buonissima, gustosa, fresca e profumata di cacao, mandorle e caffè. Le mandorle le ho sbucciate immergendole per un minuto nell’acqua bollente e poi, asciugatele su un telo, sbucciate, e poi le ho leggermente tostate. Le mandorle già private della pellicina marrone, ovviamente, non hanno bisogno di essere sbollentate e sbucciate, quindi ci si limiterà a tostarle leggermente. Segnalo un vistoso errore nella ricetta della crema al burro, a pagina 61, là dove è scritto di mescolare la panna con i restanti 400 gr. di zucchero (quando nella pagina precedente, nella lista degli ingredienti , sono previsti 200 gr. di zucchero, in totale. Siccome ne vanno 150, di zucchero, nell’impasto dei tuorli, è chiaro che nella panna ce ne vanno 50, di grammi di zucchero, non 400! In ogni caso, sarebbe dura sciogliere 400 gr. di zucchero in 100 ml di panna). Tiro dunque le orecchie al correttore di bozze...
Cliccate sulla foto per accedere alla pagina con la ricetta e le foto della preparazione.
DACQUOISE CON CREMA AL BURRO
martedì 19 maggio 2009