a casa di ross
a casa di ross
Che sarebbe la mia vita senza l’agenda? Un buco nero di cose dimenticate. Non che con l’agenda le cose filino via sempre lisce: sono riuscita a confondere date ed appuntamenti anche dopo averli messi nero su bianco; come la volta, recente, che dovemmo far rinviare di una settimana un pranzo da amici perché, convinta che l’invito fosse per la cena, avevo invitato ospiti per il pranzo. Tralascio di trascrivere i commenti dei nostri amici (e di Joannes Carolus) che han dovuto rimandare il pranzo a causa della mia sbadataggine, ed il mio imbarazzo... O come la volta, anche questa recente, in cui sono entrata, come sempre gioiosamente, alla Scuola del Cioccolato della Perugina, per sentirmi dire dal maestro Guidubaldi, con un divertito e lieve scuotere di testa, (a significare: ormai ce la siamo giocata) che la lezione cui avrei dovuto prendere parte si era già svolta la mattina. Svolsi comunque la lezione perché il maestro fece in maniera di trovarmi la postazione, però... che figura... avrei voluto sprofondare, anche se ora ci ridiamo su...Ormai non c’è giorno che passi senza che io chieda a Joannes Carolus (nonché al folto stuolo di amici, vicini di casa e parenti): ricordami che... (alternato all’altro leit motiv: hai visto i miei occhiali?). Inevitabilmente, tutti gli anni verso Novembre, comincio a guardare nelle cartolerie le agende: chissà perché mi attraggono sempre quelle che si rivelano le più costose, cosa che fa inarcare di disapprovazione le sopracciglia a Joannes Carolus come a Mr Spock di star trekkiana memoria. Con l’esperienza, ho imparato a non acquistarle più, perché, a fine anno, ne arrivano sempre in casa, tre ed anche quattro, dono della banca e di amici. Comincia per me, così, la faticosa operazione di trascrivere le date di compleanno dall’agenda vecchia, e di scrivere le date dei corsi di cucina, delle cose da fare, dei libri da acquistare, delle degustazioni di vini e delle mostre di pittura, delle date di prevendita dei biglietti da acquistare per i concerti, e, dulcis in fundo, degli indirizzi e numeri di telefono nella rubrica (ho cominciato ad avere un’agenda telefonica scritta dopo che, qualche anno fa, mi rubarono il telefonino e dovetti faticosamente rimediare quasi tutti i numeri di telefono). Siamo arrivati dunque alla vigilia dell’Epifania, mi segnala l’agenda, e rimane poco tempo per preparare i dolcetti da mettere nella calza. Dopo aver proposto i torroncini , i croccanti, ed il torrone morbido al coccolato, ecco un altro dolce tipico natalizio, specie nel centro Italia, facile facile da preparare: il panpepato, preparato con la ricetta appresa alla lezione di torrone del 17 Dicembre scorso. Nella pagina della ricetta troverete anche l’antica ricetta di famiglia di una mia amica di origini umbre, Enrica, che gentilmente me ne ha fatto dono. A voi la scelta!
Cliccare sulla foto per accedere alla pagina con le ricette e le foto della preparazione.
PANPEPATO
martedì 5 gennaio 2010