Ieri sera, quando ho visto una povera aragosta legata, boccheggiante tra il ghiaccio della pescheria, non ho avuto il coraggio di acquistarla, nè di disquisire con il responsabile del negozio circa la mia incapacità di uccidere la bestiola. Stavo quindi rinunciando al risotto, quando Joannes Carolus, ha suggerito di prendere l’aragosta morta, surgelata e prelessata, proprio nel negozio di fronte. Siccome ormai erano le 18 ed i negozi stavano chiudendo, abbiamo acquistato al volo la bestia e però stamattina è iniziato il balletto di telefonate a mia cugina, esperta di aragoste, e ad altri cuochi e chef di mia conoscenza, per avere notizie circa il modo di trattarla. Poi l’arrivo di Luca, sempre il mio deus ex machina di codeste situazioni ittiche, ha risolto felicemente il nodo cruciale; cosa che mi ha permesso di procedere con il risotto, che ha trionfalmente fatto l’ingresso sulla nostra tavola natalizia, risotto di molto apprezzato dagli astanti. Insomma, più difficile da dirsi che a farsi, un risotto natalizio, festoso, lussuoso, perchè per noi il risotto a Natale è un must...

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