a casa di ross
a casa di ross
Per l’anno che verrà, ho dei propositi e desideri, come tutti. Amo leggere, e so com’è potente il demone che mi afferra quando sono in una libreria: di solito esco con il cestino pieno di libri, che ammucchio sullo scaffale preposto all’uffizio, e da cui man mano “pesco” durante i periodi in cui non entro in libreria: una specie di “stock” e di “flusso”. In questo periodo, ahimé, sono ridotta al punto che faccio fatica a leggere Paperino, alternato ad un volume su Brahms, alla sera, dieci secondi prima di cadere addormentata, e, quando mi va di lusso, una rivista dal parrucchiere. Ho sul comodino tre libri da leggere, (forse ce la farò dopo la Befana) tutta roba di storia ed estetica musicale, ho appena faticosamente portato a termine la biografia di Tolstoi scritta da Citati (libro vecchio fa buon brodo), e mi aspettano, sullo scaffale di cui sopra, almeno tre libri che ho acquistato un paio d’anni fa e mai aperti; e malgrado ciò, per Natale mi son regalata altri due libri, (ossiggnùr) ai quali non ho saputo resistere, che hanno raggiunto gli altri 6 sullo scaffale dei libri da leggere (ehm, sono di prossimo acquisto altri 4 libri che ho già visto ieri in libreria, che ho chiesto in dono per la Befana, dentro alla calza). Insomma, il trionfo dell’ottimismo, perché per leggere tutta la mole che ho già accumulato sullo scaffale mi ci vorrebbero almeno 4 settimane di vacanza in un albergo, cosa fantascientifica per il momento: ma non metto limiti alla Divina Provvidenza. E quindi, nell’anno che verrà spero: di fare 4 settimane di vacanza in albergo con Joannes Carolus, in modo da poter (anche) leggere tutti i libri che ho accumulato; di assumere un esperto di linguaggio html che rimetta la funzione dei commenti nel blog; di assumere un segretario (una sorta di ministro per le relazioni su internet, senza portafoglio, beninteso), che mi curi le pubbliche relazioni (FB, siti di cucina, gli altri blogs), per le quali non solo non ho proprio tempo ma, sembra, talento alcuno; di assumere una governante che mi pulisca casa, mi curi il bucato, la lavastoviglie ed i cambi di stagione, e stiri pure le camicie di Joannes Carolus; di avere un solo paio di occhiali nuovi che mi consentano di leggere i testi sul computer ed il televideo, la televisione, consentendomi anche di guidare, nonché fotocromatici, in modo da evitare di farmi anche gli occhiali da sole graduati, (esistono, esistono, ma costano come un motoscafo); di avere una cucina di 40 metri quadri, attrezzata come dico io; nonché altri desideri molto più frivoli ed ameni. E per terminare bene, in dolcezza, piacevolezza e letizia, (il famoso dulcis in fundo) l’anno che sta finendo ed iniziare anche meglio quello nuovo, lascio questo dolce, profumato Panforte (ricetta dello chef pasticciere Paolo Sacchetti di Prato), che accompagna i tanti tanti tanti auguri di buon anno nuovo che faccio a tutti...
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PANFORTE
venerdì 31 dicembre 2010