a casa di ross
a casa di ross
Altro che Otto: avremmo dovuto chiamarlo Conan il distruttore, Temucin, Attila; perché ha combinato un macello di danni. La cuffietta dell’Ipod, ben masticata e distrutta; un mio maglioncino, letteralmente ridotto a brandelli; un maglione di Joannes Carolus, anche questo sbranato; una rivista di cucina, fatta a coriandoli; un portacandele di ceramica, manco a dirlo, fatto cadere dalla cassettiera e quindi sbriciolato. Per non parlare della scarpiera, regolarmente aperta, per tirar fuori pantofole e scarpe (lo fa diverse volte al giorno), del cestino in bagno, regolarmente svuotato di tutto il contenuto, e di tutti gli accappatoi e vestaglie appese, gettate per terra, cosa che ogni giorno mi porta via alcuni minuti di fatica per riordinare. Tutto ciò che resta, sia pure per un secondo, a portata delle sue zampe o delle sue fauci, viene ingloriosamente ed allegramente disintegrato. La peste si accorge immediatamente che ha fatto qualcosa che non doveva, e corre come un fulmine a nascondersi (malamente, perché si illude di essere nascosto, quando è visibilissimo): è talmente buffo, vederlo occhieggiare da qualche angolo, a spiare la nostra disperazione, neanche lontanamente contrito, che alla fine ci mettiamo sempre a ridere, anche se con ancora in mano le macerie di ciò che prima furono un maglione o le cuffiette. E per consolarci della precoce dipartita del bel maglione rosso di Joannes Carolus nonché del mio carinissimo giacchino di lana, ho preparato le crespelle, farcendole deliziosamente con del Brie e del prosciutto cotto. E che dobbiamo fare, con ‘sto gatto, se non amarlo così com’è (chiudendo tutto ciò che ci preme nei cassetti e negli armadi)...
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CRESPELLE CON COTTO E BRIE
martedì 11 gennaio 2011