Chi è causa del suo mal pianga se stesso, recita il proverbio: ed io sto schiantando, soccombendo sotto al peso di tre chili e mezzo di cozze acquistate durante un rovinoso momento di black out mentale; cozze diventate un vero incubo, una specie di mostro che sta ingombrando il frigorifero, che mi assale ogni volta che apro quella porta. Dopo aver confezionato le cozze gratinate, ho progettato codesto risotto, che pensavo fosse doppiamente azzardato, perché ho sposato mitili e carciofi, che non ho preventivamente cucinato (‘ché volevo che cuocessero insieme al riso e restassero al dente anche loro). Confesso perciò di aver nutrito una certa apprensione, al momento di servire in tavola: ma, nuntio vobis gaudium magnum, lo spettacolare, gustosissimo risotto è stato accolto trionfalmente ed approvato per acclamazione. Il pensiero di due chili di cozze che alloggiano ancora in frigorifero mi accascia: cozze che sto meditando di trasferire nel freezer, onde evitare di morirne d’indigestione...

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