Sono riuscita a completare la raccolta dei punti (avviata ben otto mesi fa) per avere la tovaglia ed i cestini di una nota azienda di Parma: accortami che oggi era l’ultimo giorno, mi son precipitata ad acquistare la quisquilia di otto pacchi di crackers e due confezioni di grissini (ci vorranno diverse settimane per smaltire tutto codesto tripudio di roba), in modo da poter incollare gli ultimi preziosi punti mancanti alla tessera. Come se non bastasse, ho dovuto percorrere un paio di chilometri per riuscire a raggiungere la cartoleria ove reperire una (costosa) busta, grande abbastanza da contenere l’album con i detti punti, ed infine ho fatto una paziente, lunga fila all’ufficio postale per poterla spedire tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, per essere sicura che risultasse spedita oggi. Il serenissimo Joannes Carolus, ha brillantemente chiosato che, a conti fatti, con i soldi spesi per tutti quei chili di grissini, pane a fette e crackers, avrei potuto acquistare una tovaglia e dei cestini ben più belli, ma tant’è: dopo anni in cui siamo stati costretti a mangiare chili di formaggio per avere in regalo l’orologio mucca, pacchi e pacchi di biscotti (che ho fatto mangiare per settimane ai miei genitori, ‘ché a me non piacevano) per ottenere il bollitore smaltato ed un numero impressionante di confezioni di prodotti da forno (inutili vieppiù in casa nostra, dato che ne sforno di altrettanto buoni) per avere il porta pane di legno o le tovagliette, ormai il mio consorte non si stupisce più. Attende rassegnato il prossimo raccoglitore di punti, che arriverà puntualmente, come ogni anno, a casa nostra, la prossima primavera (‘ché ognuno conosce i propri polli: è proprio l’azienda che mi recapita a domicilio il foglio per fare la raccolta punti): e poi via, verso una nuova corsa ai punti ...

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