Ci sono persone che, appena alzate, grugniscono, restando sottosopra, di malumore, almeno sino al momento di prendere il caffè; tal quale un umano, il nostro cane, al mattino, quando lo salutiamo allegramente augurandogli buongiorno, ringhia scontrosamente qualcosa che, tradotto, suona più o meno, “taci e lasciami stare.” Al vederlo così indisposto nei confronti di un nuovo giorno, che per lui significa solo poltrire placidamente sul divano dopo la lunga, divertente passeggiata e dopo aver consumato un buon pasto, ci facciamo spassose risate, chiosando che, purtroppo per lui, non possiamo offrirgli un caffè (anche se i cornetti li gradisce di molto, al pari di Otto e Tatti). Ma basta mostrargli il guinzaglio, per ritrovare il Taddy che conosciamo, impetuoso, vulcanico, sorridente, che salta, uggiola e scodinzola di gioia. Altro che caffè...

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