Una volta erano solo i supermercati a rilasciare le tessere, utili per ottenere sconti, (ma anche per il controllo degli acquisti effettuati, e per l’invio di materiale pubblicitario a casa) e premi; effettuando la spesa in diversi supermercati, nostro malgrado ci siamo ritrovati ad avere una pletora di tessere. Poi ci si sono messe le grandi catene di negozi, le librerie, i punti vendita di dischi, i negozi di scarpe e di abbigliamento, ed ora anche le profumerie; così, mese dopo mese, le tessere si sono moltiplicate come i pani ed i pesci. I nostri portafogli, una volta piatti perché contenente solo carte di credito, denari e documenti d’identità, sono diventati delle palle: pieni come sono, all’inverosimile, di codeste tessere, ma anche scontrini, ricevute fiscali, biglietti da visita. E qui è ben vero che andrebbero periodicamente ripuliti dalla carta superflua, ma tant’è, noi non ci si riesce, se non quando costretti al momento dell’impossibilità di chiudere i nostri portafogli (ed ogni volta restiamo a bocca aperta da quello che si riesce a cavarne). Ogni volta che sono alla cassa di un negozio, parte la ricerca frettolosa nel portafogli del il prezioso rettangolo di plastica, per ottenere lo sconto: e non è matematico ritrovarlo, visto che, cambiando spesso la borsa, cambio anche il portafogli abbinato alla borsa stessa (non sempre, per la fretta, trasloco tutto il contenuto da portafogli a portafogli). Anche oggi era imperativo trovare la tessera del supermercato (dopo un lungo ravanamento tra scontrini, tessere, biglietti, carta moneta, altre tessere): perché i carciofi erano in offerta ad un prezzo stracciato, cosa che me ne ha fatto acquistare una quantità tale da poterne congelare persino, e che mi ha fatto lavorare per questo più di un’ora, (anche se so che non è tempo perso, visto che me li ritroverò al momento del bisogno). Ho dunque preparato un delizioso clafoutis di carciofi, che ci è piaciuto di molto, che ho confezionato in una tortiera unica, grande, ma che può essere tranquillamente confezionato in mono porzioni, in cocotte, per esempio, calcolando due carciofi a testa, per una presentazione più elegante a tavola.

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