A CASA DI ROSS
A CASA DI ROSS
Partita per preparare risi e bisi, arrivata al punto della ricetta in cui Marchesi prescrive di lessare il Vialone Nano nel brodo bollente ho avuto un mancamento. So bene che risi e bisi è una minestra, non un risotto, so perfettamente chi è Marchesi, so benissimo di scatenare su di me l’anatema dei puristi e dei veneziani: ma non ce l’ho proprio fatta a lessare il Vialone Nano nel brodo: la mano ha tremato, ed all’ultimo momento ho proceduto a preparare il risotto, tenendomi più abbondante del solito con il brodo, (anche se già, di regola, il nostro risotto è già di molto all’onda). Diciamo che è quasi un risi e bisi, perché gli ingredienti sono quelli della ricetta di Gualtiero Marchesi, (peraltro calcolare 80 gr. di riso a testa a casa nostra mi fa morir dal ridere: in genere partono 400 gr. di riso per tre porzioni di risotto, ed ogni volta protestano per il mio braccino corto; quindi ho più che raddoppiato la dose del riso del Maestro), presa dal suo ricettario; solo che ho tostato il riso, l’ho bagnato e sfumato con il vino, preparandolo di molto di molto all’onda usando oltre un litro e mezzo di buon brodo vegetale (invece di lessare il riso nel brodo con i piselli, la cipolla ed il prosciutto rosolati in precedenza). La prossima volta preparerò un risi e bisi da manuale, ma, visto che di minestra si tratta, cambierò il tipo di riso, in modo da non mancare nel momento di lessare il Vialone Nano. Diciamo che il risultato finale, malgrado la mia manomissione, è di molto simile al vero risi e bisi, lo abbiamo assaporato e degustato sino all’ultimo chicco: e pazienza se questa volta saranno i puristi a svenire dall’orrore...
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(QUASI) RISI E BISI
lunedì 7 febbraio 2011