a casa di ross

a casa di ross
Ad Otto (soprannominato “il terribile” ma anche “Temucin”) piace la pioggia, come me: adora guardare attentamente per ore, tranquillamente seduto in balcone, oppure affacciato alla finestra, la pioggia cadere, senza il minimo timore dei lampi o dei tuoni. Quando lo guardiamo dormire serenamente come un angioletto, non ci sembra lo stesso delle sue mirabolanti, epiche, imprese di gatto della teppa (la domanda più ricorrente in casa, fatta sempre con la voce inquieta, è diventata: “dove è Otto?”): oltre a rubare cravatte, calzini, pezzetti di tonno, persino il sacchetto del pane, passeggiare sulla ringhiera del balcone, meditare sul parapetto, invadere le case dei nostri vicini di casa, nascondersi sotto al nostro letto proprio appena prima di andare a dormire per farci impazzire nel prenderlo, ha preso pure la pessima abitudine di molestare e rincorrere la Tatti, saltarle addosso per morderla sul collo; infausto evento che la fa miagolare tragicamente come se la stessero straziando, preludio ad una lotta che li vede, due palle di pelo indistinguibili, darsele quindi di santa ragione. Al che Taddeo, irresistibilmente, accorre in soccorso della gatta, irrompendo gagliardamente tra i due, abbaiando come un forsennato per far terminare la tenzone ed ammonire il molestatore: Otto le prime volte spariva a velocità fotonica (per poi tornare, furbetto, dopo un paio di minuti, ad importunarla); ora si erge, gatto rampante, per dare due zampate sul naso del defensor catae, il quale, perplesso per la ribellione di colui che crede un suo sottoposto, mi guarda quasi a chiedere ausilio, prima di battere in ritirata: un vero spasso, insomma. Come amo dire: a casa nostra, tutti i giorni, c’è il teatro...
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SPAGHETTI DELL'ORTOLANO
martedì 24 maggio 2011