a casa di ross
a casa di ross
Sono sempre stata considerata, sin dalla notte dei tempi, il cane da riporto (a casa): colei che guidava di notte per riportare amici e compagni di liceo a casa dopo cena o la serata in discoteca (ricordandomi sempre tutti gli indirizzi, loro molto meno); sempre io, già all’età di 4 anni, ad indicare passo passo la strada a mia madre, che, alla guida dell’amata 500, non riusciva ad andare alla casa dei nonni a Fontevivola (con mia madre si rischiava sempre di ritrovarsi ovunque tranne dove si doveva andare). Ero sempre io che avevo il compito di farle da battistrada, a guidarla dalla nostra cabina sino al ponte principale oppure al ristorante del traghetto e viceversa. Negli anni ho sempre confermato le mie doti di eccezionale orientamento, mai perdendomi e sempre ritrovando auto e motorino parcheggiati in angoli sperduti, diventando mito e leggenda in famiglia e tra gli amici. Joannes Carolus non ha più segnato i colori ed i numeri dei parcheggi, o le targhe delle strade, ‘ché tanto c’ero io per ritrovare l’auto. Ho sempre indicato a Joannes Carolus la strada corretta, leggendo correttamente tutte le mappe stradali che ho avuto in mano, persino nei posti più impervi degli Stati Uniti (quando ci siamo scambiati i ruoli, guidando io ed affidando al mio consorte le carte stradali, ci siamo ritrovati in un ignoto e remoto paesino del Vermont in mezzo alle montagne, che risate). Ho sempre rintracciato (anche a distanza di tempo) negozi, libri negli scaffali, spartiti musicali in mezzo agli altri, caccavelle ed attrezzi di cucina, le case dei nostri amici e familiari (interni compresi), sempre infallibile. Sino ad oggi. Quando, uscendo dal centro commerciale non siamo riusciti a trovare la nostra auto, abbiamo avuto un minuto di smarrimento, ‘ché nemmeno potevamo pensare che ci avessero rubato l’auto; abbiamo gironzolato, come due tonni disorientati, tra file e file di auto che affollavano il parcheggio, almanaccando ed elucubrando sui colori e sui numeri: il posto era quello, ricordavo perfettamente la strada fatta. Infine, finalmente, la nebbia si è diradata dalle nostre menti: avevamo solo sbagliato piano. Ritrovata felicemente l’auto, abbiamo potuto tornare a casa: io più sollevata e rinfrancata di Joannes Carolus riguardo ad una delle poche cose sicure che ancora mi restano...
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FRESCA DELIZIA AL CAFFE'
sabato 6 agosto 2011